lunedì 28 marzo 2016

Homework #9 - Individuare, all'interno dell'opera letteraria assunta come terreno di indagine, la "macchina" che ricopre un ruolo da protagonista e spiegarne il perché con le dovute citazioni.

Nel romanzo da me scelto come terreno di indagine, Galatea 2.2 di Richard Powers, la macchina protagonista è la rete neurale artificiale. Il romanzo, pseudo-autobiografico, si apre con l'arrivo dello scrittore nell'Università in cui ha studiato, dove è stato assunto per un solo anno. Il periodo che sta attraversando non è dei migliori: ha completamente perso la sua ispirazione per scrivere nuovi romanzi, non riesce infatti ad andare oltre l'incipit: "Immaginate un treno, diretto a Sud". Inoltre, la sua travagliata relazione con una donna chiamata C. si è appena conclusa, lasciandosi alle spalle una cascata di ricordi. Durante una notte trascorsa all'Università, lo scrittore incontra un informatico di nome Philip Lentz, il quale gli fa una proposta tanto ardua quanto intrigante: insegnare ad una rete neurale ad effettuare l'analisi testuale di una serie di testi letterari proposti dallo stesso Powers. I due si gettano a capofitto nel progetto e riescono nell'intento, dando vita ad Helen, l'intelligenza artificiale. Il romanzo si incentra dunque nel complesso rapporto tra l'uomo, Powers, e la macchina, Helen.

Ecco alcune citazioni:

Appresi che le reti neurali hanno un modo tutto loro di avvilupparsi alle persone". A giudicare dalle bozze miracolose che mi aveva mandato Lentz, non esisteva un argomento più scottante. Ricercatori provenienti dall'intero spettro delle discipline scientifiche si lanciavano a testa bassa nei grovigli complessi del cervello simulato.

In una vita precedente, anch'io mi ero gettato in un corpo a corpo con l'intelligenza delle macchine.

D'accordo, le reti neurali producevano comportamenti interessanti. Ma secondo i detrattori si trattava di trucchetti. Novità solo apparenti. Schemi fantasiosi. Simulacri senza alcun legittimo fondamento neurologico. Qualunque cosa producessero le reti, non si trattava comunque di pensiero. E non ci si avvicinava neanche.

Il cervello non era un processore a stadi finiti, come sostenevano i cultori dell'intelligenza artificiale. Ma al tempo stesso era ben più della somma degli elementi chimici che passavano per le sue vescicole neuronali. Il cervello era un creatore di modelli che veniva continuatamente riscritto dalle cose stesse che tentava di modellare. Perché allora non crearne un suo facsimile e vedere a quali risultati poteva portare?

Il carattere senza precedenti della simulazione neurale ne favoriva la massima diffusione. Io seguivo gli eventi, muovendo le labbra come un bambino, mentre Lentz dichiarava sulla stampa che eravamo ormai lanciati lungo le rapide del pensiero inanimato.

Lentz descriveva neuroni sintetici in grado di associare, apprendere e giudicare, senza tuttavia conoscere la natura delle loro azioni. Il passo successivo, prevedeva Lentz, avrebbe richiesto soltanto una crescente abilità, una maggiore velocità, una miniaturizzazione più perfetta, un disegno più netto, connessioni di rete più dense, un forte incremento delle comunità interconnesse e un ordine maggiore di connessione, oltre a una distribuzione più equa dei cavalli-vapore.

Una serie ripetuta di esperienze e processi selettivi insegnava a queste sinapsi il loro abc. La macchina si sviluppava, avanzando da un balbettio da neonati alle verbalizzazioni dell'infanzia.

In mezza giornata la rete era progredita da un «gugù tatà»a un migliaio di parole di senso compiuto. In una settimana, aveva superato ampiamente il patrimonio di un bambino che abbia appena imparato a leggere e cominciava ad avvicinarsi a quello di un lettore medio. Trecento cellule simulate avevano imparato a leggere ad alta voce.
Nessuno aveva istruito la macchina, insegnandole come farsi largo in quell'ingorgo di suoni.

«Che tipo di esperimento?» chiesi, il più educatamente possibile.
«Insegneremo ad una macchina come leggere la tua lista».

«Al contrario. Costruiremo una macchina che sarà in grado di commentare qualunque testo incluso nella lista di sei pagine di Marcel.»

«Dovremo procedere di gran carriera, ma non c'è problema. In dieci mesi avremo una rete neurale in grado di interpretare ogni brano sulla lista del Master, a scelta di Harold. E il commento dovrà essere elegante, almeno quanto quello di un essere umano di ventidue anni.»

«Se riescono a far leggere la loro creatura, dovrò ancora sgobbare fino alla fine del libro?»

mercoledì 2 marzo 2016

Homework #8 - cercare la parola "macchina" in una frase pubblicitaria



La parola "macchina" nel motto pubblicitario della casa automobilistica BMW.



La parola "macchina" nel motto pubblicitario dell'azienda produttrice di lavatrici ARIEL.

mercoledì 24 febbraio 2016

Homework #7 - Identificare (e trascriverne un breve contesto) almeno tre presenze della "macchina" nel libro scelto come terreno di indagine

Richard Powers, Galatea 2.2, Roma : Fanucci, 2003




Il centro era grandissimo. Grande al punto che nel primo mese persi per due volte il mio ufficio, proprio come si perde una macchina a nolo nel parcheggio di un aeroporto.            

Digitando brevissimi indirizzi ero in grado di raggiungere macchine in ogni angolo della terra.

Fatta eccezione per questi maniaci della verifica, il Centro era tutto per me. Valeva la pena di perlustrarlo anche solo per vedere quei cinquanta milioni di dollari in proprietà immobiliare, riempiti da centinaia di milioni di dollari di macchinari che emanavano il bagliore soffocato di una finalità segreta e se ne stavano lì, solitari, abbandonati a una vera e propria Estasi elettronica.

Attraverso la macchina sulla mia scrivania, potevo infilarmi nella tana coassiale per ricomparire in qualunque possibile destinazione o terminale.

L'uomo-gufo riprese i suoi aggiustamenti meccanici, come se fosse lui stesso a sognare questa musica, estraendola da un organetto di barberia computazionale.

Ma una rete neurale, come appresi esplorando il web, non somigliava a nulla di quello che avevo pogrammato in passato. Chi se ne occupava non trascriveva più le procedure, né specificava i comportamenti delle macchine.

Gli esperti di reti neurali raggruppavano le loro squadre di cellule simulate in strati. Attraversato il roveto delle connessioni, una squadra in posizione opposta formava la porta dalla quale si affacciava il fantasma nella macchina.

Avevo visto quell'uomo dopo la mezzanotte, seduto nel suo ufficio, impegnato a ripetere gli stessi cinque minuti di Mozart, rivolgendosi a un edificio deserto. A una massa di macchinari.

Homework #6 - Preparare uno schema di tassonomia della macchina di propria competenza (tipica del proprio campo di ricerca)




domenica 21 febbraio 2016

Homework #5 - Trovare due logo con la presenza esplicita di una macchina


WhatsApp: Logo di una delle più famose applicazioni per Smartphone. Presenza
della macchina: una cornetta telefonica. 



Dreamworks: Logo della celebre casa cinematografica statunitense. Presenza della macchina: una canna da pesca.



Diesel: Logo dell'azienda di abbigliamento. Presenza della macchina: omonimia con il motore Diesel.

 

Google: Logo di uno dei più utilizzati motori di ricerca. Presenza della macchina: il motore di ricerca è una macchina dell'informazione.





  




Homework #4 - Identificare i nomi (ai più sconosciuti) di tre macchine del proprio ambito di ricerca e definirne l'etimologia

  • MICROTOMO: Strumento attraverso il quale vengono realizzate sezioni istologiche di campioni di tessuto animale o vegetale come pure di altri materiali non biologici, con appositi e diversi apparati [Wikipedia]. Si tratta di una macchina speciale in cui il blocco di tessuto avanza verso la lama (o viceversa) per piccoli passi, ottenendo fette uniformemente sottili [Connettoma-La nuova geografia della mente, S.Seung].                                                                                                               
    Microtomo
  • KISMET:Robot formato dalla sola testa che riconosce e simula emozioni. Il nome Kismet deriva da una parola turca che vuol dire "destino" o alcune volte "fortuna". E' stato creato da Cynthia Breazeal negli anni 90 come esperimento di "affective computing", ovvero lo studio e lo sviluppo di macchine capaci di riconoscere, interpretare, processare e simulare affetti umani [Wikipedia].   

Kismet
                                           
  •  NEURONE ARTIFICIALE: Introdotto per la prima volta nel 1943 da W.S. McCulloch e W. Pitts [Wikipedia], il neurone artificiale è un dispositivo bistabile lineare a soglia che può essere o acceso o spento e il cui stato viene descritto pertanto attraverso una variabile binaria [Statistical Mechanics of Learning, A. Engel and C. Van Den Broeck].
    Neurone Artificiale di W.S. McCulloch e W. Pitts



martedì 9 febbraio 2016

Homework #3 - La macchina caratteristica della mia ricerca di dottorato

Il mio campo di ricerca verte sulla Fisica Statistica applicata alle Neuroscienze e Machine Learning. La copertina dell'album Bionic di Christina Aguilera ne riflette l'essenza: mente umana da un lato, intelligenza artificiale dall'altro.

Artista: Christina Aguilera, Album: Bionic

Nei fumetti la macchina che meglio rappresenta la mia ricerca di dottorato è Ultron, personaggio dei fumetti creato da Rhoy Thomas e Jhon Buscema. Secondo i fumetti, il Dr. Henry Pym, basandosi sul suo tracciato cerebrale, riesce a dar vita a un robot potentissimo di nome Ultron, che in breve tempo si rivolterà contro il creatore stesso.


Ultron in una delle lotte contro i Vendicatori, gruppo di supereroi nato per proteggere la terra. Il robot sottolinea la forza della sua intelligenza artificiale.